Allarme in Canada: il governo non assegna agli importatori le quote aggiuntive per i formaggi italiani

2017-03-03T14:22:11+02:003 Marzo 2017 - 14:22|Categorie: Formaggi|Tag: , , , , , , , |

Milano  – Le importazioni dei nostri prodotti caseari in Canada, amatissimi in quel Paese, potrebbero venire bloccate come nel 2016, avvantaggiando le produzioni locali e americane e aggravando il noto problema dell’italian sounding. Ad oggi 3 marzo, infatti, il governo canadese non ha ancora assegnato agli importatori locali le quote aggiuntive previste dal Ceta per acquistare i formaggi made in Italy, sabotando di fatto gli scambi commerciali con il Canada. Questo accade, oltretutto, in un momento molto delicato: è in questo periodo, infatti, che gli importatori pianificano le quantità e le tipologie di prodotto da acquistare nel corso dell’anno. Una situazione gravissima, che sta preoccupando gli operatori canadesi e, ovviamente, gli imprenditori italiani, che chiedono a gran voce un’azione del governo. “Serve un intervento deciso dei nostri ministeri presso il governo canadese, affinché vengano attribuite e adeguate le quote per gli importatori”, è l’accorato appello di Fabio Leonardi, amministratore delegato di Igor e vicepresidente del Consorzio di tutela del gorgonzola. Che spiega: “Gli operatori locali, diversamente, non potranno pianificare il lavoro. E potrebbero essere addirittura costretti a sostituire i nostri prodotti, con un danno incalcolabile per il made in Italy”. Questo incomprensibile ritardo del governo canadese nell’assegnazione delle quote, oltretutto, è l’ultimo di una serie di problemi per i formaggi italiani in Canada, in particolare per tre Dop: asiago, gorgonzola e fontina, sacrificati sull’altare del Ceta. Per ottenere il via libera al trattato di libero scambio, infatti, l’Ue ha accettato la coesistenza, sul mercato canadese, di prodotti locali con marchi identici a cinque Dop europee, cioè le tre italiane già citate oltre a feta e munster. Le uniche condizioni sono che questi similari indichino l’origine sulla confezione, utilizzino, accanto alla denominazione, diciture come ‘tipo’ o ‘genere’ e siano in produzione da prima del 18 ottobre 2013.

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