Amato all’estero, fermo sul mercato nazionale: il vino made in Italy secondo il rapporto Federdoc

2016-12-15T13:19:51+02:0015 Dicembre 2016 - 13:19|Categorie: Vini|

Roma – Amatissimo soprattutto all’estero, in costante crescita sui principali mercati internazionali ma fermo su quello interno, dotato di straordinario appeal e proprio per questo soggetto a continui attacchi. È questa l’affresco dedicato al vino italiano tracciato dal rapporto annuale di Federdoc. Presentato a Roma, il 12 dicembre, il dossier fa il punto sullo stato di salute del ‘Vigneto Italia’. “L’Italia del vino si conferma un Paese orientato ad un export verso i Pesi terzi”, commenta Riccardo Ricci Curbastro (in foto), presidente Federdoc. “Mentre i consumi interni pro capite continuano a calare, prosegue la scalata ai mercati esteri, confermando quelli storici come Usa, Regno Unito e Germania, mantenendo salde le posizioni in Francia, Canada, Australia e Messico ma, soprattutto, sviluppando numeri rilevanti in Cina e Corea, target di assoluto valore. Ma in realtà è tutto il mondo che chiede i nostri vini e non è un mistero che ormai l’80% delle etichette nazionali sono destinate a superare i confini italiani”. In materia di sostegno alle produzioni made in Italy, il numero uno della confederazione ha, poi, sottolineato: “Va ricordato l’impegno di Federdoc nella lotta alla contraffazione, che ci ha visto stipulare un protocollo di intesa con l’Ispettorato centrale repressione frodi, l’Aicig ed eBay. Un’operazione sinergica che ha determinato l’attivazione del programma VE.RO, uno strumento di monitoraggio del variegato mondo del web con la conseguente possibilità di segnalare in modo tempestivo irregolarità di tutti i tipi e che ha comportato il blocco di 368 annunci di vendita in contrasto con gli interessi delle Dop e Igp”.

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