Art. 62/ Fipe si rivolge alla Commissione europea

2012-11-28T14:15:58+02:0028 Novembre 2012 - 14:15|Categorie: ARTICOLO 62|Tag: , , , |


Roma – Anche la Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) scende in campo contro l’articolo 62. La Federazione, infatti, si è rivolta alla Commissione europea denunciando il contrasto dell’art. 62 del Decreto legge n. 1/2012 con la normativa europea. In particolare con la Direttiva 29 giugno 2000 n. 35 e la Direttiva 16 febbraio 2011 n. 7, che disciplinano in sede sovranazionale la materia dei termini di pagamento. Queste norme, infatti, riconoscono comunque alle parti la possibilità di derogare negozialmente tali termini. In ambito europeo è dunque ammesso che l’autonomia imprenditoriale possa esercitarsi anche prevedendo termini di adempimento più lunghi, per favorire la dinamica degli scambi e mettere in concorrenza fornitori ed appaltatori. Lino Stoppani, presidente di Fipe, esprime anche le sue preoccupazioni in merito alle attività di business con la Pubblica amministrazione, a causa dei notori ritardi che contraddistinguono i pagamenti nel settore pubblico e che raggiungono in Italia tempi allarmanti anche di dieci volte superiori rispetto a quelli imposti dalla normativa nazionale ed europea, contro i quali le imprese sono del tutto inermi. (NC)

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