Articolo 62/Walter Ciresa: “Poche righe per evitare tanta burocrazia”

2012-11-19T13:03:55+02:0019 Novembre 2012 - 13:03|Categorie: ARTICOLO 62|Tag: , |

Introbio (Lc) – Con una lettera inviata alla redazione di alimentando.info, Walter Ciresa, titolare del caseificio Gildo Ciresa, affronta alcune problematiche causate dall’entrata in vigore del’articolo 62. Dopo aver descritto il clima di confusione che si è venuto a creare nei rapporti tra fornitori e clienti e le complicazioni burocratiche determinate dal nuovo regime dei pagamenti, l’imprenditore affronta due temi specifici del settore dei formaggi. Il primo riguarda le anomalie presenti nella suddivisione tra prodotti deperibili e non. Le aziende che producono formaggi devono pagare il latte entro 30 giorni, ma dopo l’onerosa fase di stagionatura, incassano secondo i termini previsti per le referenze non deteriorabili. Per quanto riguarda i prodotti freschi, commercializzabili dopo pochi giorni, si incassa, invece, entro i 30 giorni previsti per i deteriorabili. “Un’incongruenza. Era molto più semplice, con la legge, uniformare tutto il settore: latte, formaggi, latticini”, si legge nella missiva. La seconda problematica riguarda l’inizio del calcolo dei termini di pagamento dalla data di ricevimento della fattura: “Un elemento critico e differenziato perché da sempre nel settore si effettuano cessioni/vendite sia con  fattura diretta che con  fattura riepilogativa. Era molto più semplice stabilire un termine di pagamento dalla consegna delle merci che è un fattore sempre sicuro e certo, non dava adito a equivoci o trattative, visto che le merci viaggiano con un documento di trasporto che viene firmato dal cliente al momento della consegna e lo stesso cliente, una volta ricevuta la merce, può metterla in vendita. Con poche righe si poteva regolamentare tutti questi aspetti in modo univoco senza innescare burocrazia, equivoci, controversie. Ma forse era troppo semplice”. (PF)

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