Assocaseari, il punto settimanale sul mercato: è alta la richiesta di latte. Il prezzo sale

2020-11-16T10:26:46+01:0016 Novembre 2020 - 10:26|Categorie: Formaggi|Tag: , , , |
Cremona – L’analisi degli andamenti della scorsa settimana, a cura di  Assocaseari, rivela che le richieste di latte sono alte. E fanno finalmente alzare il prezzo. Non solo. Il prodotto è di elevata qualità, ricco di grassi e proteine. Per molte aziende, il bisogno principale è stato quello di soddisfare la Grande distribuzione. Di seguito il commento integrale, firmato da Emanuela Denti e Lorenzo Petrilli: – Mentre le Regioni italiane cambiano i colori, il mercato resta caratterizzato dal lockdown più o meno rigido e dalle richieste della Grande distribuzione. Alte le richieste di latte crudo che finalmente si sta svegliando dal suo torpore e si avvicina a 0,37 €/kg; vi sono poi da aggiungere i premi perché a detta di tutti è un latte di notevole qualità ricco in grassi e proteine. Altissime le richieste di scremato, difficile da trovarsi in quantità sufficienti sul mercato nazionale e che comunque viene venduto intorno a 0,23 €/kg e oltre partenza. Meno brillante la crema nazionale di qualità con poca domanda e vendite a prezzi inferiori rispetto a due settimane fa. Sul mercato estero, il latte crudo oscilla tra 0,40 e 0,44 €/kg reso Nord Italia a seconda dell’origine la crema offerta martedì a 1,64 €/kg e poi arrivata mercoledì con richieste addirittura a 1,67 €/kg; viene più che altro considerato un rimbalzo tecnico dopo il grosso calo delle settimane precedenti. Splende lo scremato con richieste che a seconda del Paese di origine variano tra 0,25 e 0,27 €/kg arrivo. – Bollettini del burro più che mai piatti, con la Germania che resta invariata, 3,35 €/kg il minimo e 3,55 €/kg il massimo, la Francia resta invariata a 3,32 €/kg e l’Olanda cala di € 0,02 portandosi a 3,30 €/kg. Il prezzo medio dei tre Paesi che prendiamo in considerazione questa settimana è 3,357 €/kg. Quello che si sta un po’ smuovendo è invece il mercato, con offerte di burro congelato di centrifuga intorno a 3,35 €/kg franco arrivo e burro di siero intorno a 3,10 €/kg. Manca però l’entusiasmo sia da parte dei venditori che dei compratori. – I listini del latte in polvere sembrano invece andare peggio di quelli del burro. La Germania ribassa l’intero e quello scremato per uso zootecnico, e lascia invariato lo scremato per uso alimentare; l’Olanda diminuisce lo scremato e tiene invariato l’intero; la Francia diminuisce quello per uso alimentare e aumenta l’intero. Pregasi notare che sull’intero i tre bollettini hanno tutti andamenti diversi tra loro. Sul mercato le parole dei venditori vengono contraddette dai fatti, con qualcuno che dice che ci sono richieste sul mercato mondiale poi però accenna diminuzione dando le offerte tra gennaio e marzo. Ma mai si è visto un mercato così incerto; se negli anni precedenti normalmente gran parte dei compratori avevano già coperto il loro fabbisogno fino a giugno dell’anno successivo, oggi è difficile vedere clienti con contratti che vadano oltre il mese. – Bollettini del siero in polvere in ribasso in Olanda, stabili in Germania e molto insicura la Francia che questa settimana scende, la scorsa era aumentata e due settimane fa era diminuita. – In Italia, le quotazioni segnano ancora aumenti sui formaggi duri nazionali Dop. Quotazioni medie Ue in aumento per il Cheddar a 3,08 €/kg, il Gouda a 3,19 €/kg e l’Emmentaler a 5,13 €/kg, in calo per l’Edamer a 3,11 €/kg.
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