Assocaseari: il punto sul mercato del vicepresidente Lorenzo Petrilli

2012-07-18T18:26:07+02:0018 Luglio 2012 - 18:25|Categorie: Formaggi|Tag: , |

Milano – Se il clima segna molto caldo in Italia e pioggia e freddo nel Nord Europa, i consumi registrano l’esatto opposto. Malgrado il calo di produzione del latte italiano, dovuto a tre settimane di temperature elevate, pare che i consumi siano calati ancor di più, anche se le quotazioni di latte spot hanno registrato qualche centesimo di euro di aumento nelle ultime settimane, toccando un valore medio di 0,38 euro al chilo nel Nord Italia. In Nord Europa, invece, i consumi restano buoni e la produzione registra un leggero calo stagionale con lieve aumento dei prezzi, anch’esso stagionale, che settimana scorsa variavano dagli 0,35 euro per merce proveniente dalla Repubblica Ceca agli 0,36 per latte tedesco, reso Nord Italia. Bisogna comunque sottolineare che le produzioni di latte restano molto più elevate rispetto agli anni scorsi, sia a livello comunitario che mondiale. La crema, dopo un leggero calo settimana scorsa, registra oggi un lieve aumento delle quotazioni, che oscillano da 138 euro per merce polacca a 140 euro per crema tedesca, sempre per merce resa Nord Italia. Discorso molto più complesso per quanto riguarda il burro, dove si registrano entrate allo stoccaggio privato per circa 5mila tonnellate a settimana e si è ormai raggiunto un livello totale di ton 110mila contro le 80mila dello scorso anno e le 61mila circa del 2010. Si parla anche di notevoli quantitativi di burro stoccati da parte di produttori italiani e europei, che però non risultano dalle statistiche. Le quotazioni nel burro variano da 2.450 euro fino a 2.550 euro per merce nazionale di prima qualità, 2.650 euro per merce dell’Est Europa e 2.800 euro per il markenbutter tedesco. Per quanto riguarda il latte scremato in polvere, il mercato appare condizionato dalle notevoli esportazioni registrate fino a poco tempo fa, momentaneamente calme a causa del ramadan. Le quotazioni sono di circa 2.350 euro per merce tedesca e leggermente inferiori per latte in polvere di produzione est europea, per spedizione pronta. Sul lungo periodo, invece, le quotazioni arrivano a superare 2.400 euro, sempre per merce resa Nord Italia. Molto elevate anche le esportazioni di formaggio nel primo semestre. Gli scenari futuri appaiono molto legati alla meteorologia, in considerazione della siccità che sta colpendo una parte degli Stati Uniti. Inoltre, sembra ci si possa aspettare un “El Nino” nell’Oceano Pacifico verso la fine dell’anno.
(AR)

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