Baci Perugina: Nestlè vuole rivedere gli accordi sull’occupazione

2017-06-12T13:08:52+02:0012 Giugno 2017 - 10:45|Categorie: Dolci&Salati|Tag: , , , , , |

Perugia – Secondo fonti sindacali sembra che Nestlè non voglia tener fede al piano di rilancio per lo stabilimento produttivo di Perugina a San Sisto. L’accordo prevedeva la cassa integrazione per 819 lavoratori legata al rilancio aziendale, investimenti per 60 milioni di euro in tre anni con focus sul Bacio, nessun esubero, nuova struttura manageriale, innovazione delle linee produttive e la produzione di alcuni gelati per coprire il calo stagionale del cioccolato. “Il comunicato da parte del capo mercato Nestlé, Leo Wencel, afferma che alla fine della Cigs per 340 lavoratori non ci sarà più un futuro certo in Perugina”, si legge in una nota diffusa dalle Rappresentanze Sindacali Unitarie (Rsu), che hanno dichiarato lo stato di agitazione, in quanto si era stabilito di riassorbire gli esuberi e di gestire eventuali situazioni di criticità senza impatti sociali. “Quello che invece emerge è la visione da parte di Nestlé di voler fare della Perugina una ‘fabbrichetta da sottoscala’. La Perugina che abbiamo in mente noi”, proseguono le Rsu, “è una fabbrica nuova, competitiva e capace di attrarre nuovi volumi e produzioni”. E infatti il piano sembrava funzionare: in febbraio la Nestlè aveva reso noti i primi dati sul buon andamento del Bacio e delle tavolette, sia sul mercato interno che sull’export, con crescite importanti a doppia cifra. Ora si attendono le assemblee generali del 14 giugno, mentre il giorno successivo è stato convocato il tavolo istituzionale alla Regione Umbria.

Torna in cima