Cina: 2018 da profondo rosso per l’import di vino. L’Italia limita i danni

2019-01-17T17:52:15+01:0017 Gennaio 2019 - 15:00|Categorie: Vini|Tag: , , , , , , , , , , |

Pechino (Cina) – Brusca frenata nell’ultimo trimestre 2018 della domanda cinese di vino importato dal resto del mondo. A rivelarlo sono i dati appena pubblicati da China Customs Statistics e rielaborati dall’agenzia Ice di Pechino. Segno meno per tutti i principali fornitori, con la sola eccezione del Cile. La Spagna, diretta concorrente dell’Italia, perde oltre il 20%, la Francia quasi il 9%, mentre il Bel Paese limita i danni con un più modesto -3,5%, registrando la performance meno negativa rispetto agli altri concorrenti europei e in linea con il secondo fornitore, l’Australia, che con il Cile gode di accordi bilaterali preferenziali e dazio zero sul vino. “È ancora presto per capire se si tratti di un effetto da eccesso di stock invenduto o, più verosimilmente, dello scarico, anche sul vino importato, del rallentamento generale dell’economia cinese e della sua domanda, ormai certificata da tutti gli analisti”, sottolinea la nota firmata da Ice Pechino. Che aggiunge: “La tenuta del Cile pare sia dovuta, secondo quanto rilevato presso primari importatori cinesi, ad un effetto sostituzione verso i vini Usa a seguito dell’inasprimento dopo l’estate della guerra commerciale con la Cina”. Da segnalare come il 2018 fosse iniziato particolarmente bene per tutti i fornitori. E se a settembre gli aumenti generalizzati si erano già dimezzati, l’Italia aveva comunque saputo mantenere incrementi a due cifre (+12%). Prima del tracollo di fine anno e la chiusura in rosso (-3,53%).

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