Milano – Nel prossimo triennio, secondo l’Osservatorio Deloitte, l’agroalimentare italiano può crescere di 15 miliardi di euro. Saranno protagoniste le aziende in grado di sposare l’innovazione e di stabilire rapporti diversi con i clienti finali. L’attenzione al consumatore può determinare un balzo di fatturato del 22-25%, mentre la sinergia tra gli operatori favorisce un incremento del 36%. Decisiva anche la qualità: può portare a un aumento di fatturato del 40%. Interessante l’approfondimento sul biologico: “Il Belpaese vanta la maggiore estensione e la più elevata differenziazione produttiva d’Europa, con oltre 1 milione di ettari e 50.000 addetti. Dal 2000 in poi il bio è sempre stato dinamico e nel 2010-2015 ha registrato un Cagr (tasso di crescita composto annuo) del 12,3%”.