Eataly Bari: Farinetti ‘sfiancato’ da burocrazia e sindacati

2013-08-27T11:29:32+02:0027 Agosto 2013 - 11:19|Categorie: Retail|Tag: , , , |

Bari – Difficoltà per Oscar Farinetti a Bari. L’ultima apertura di Eataly, avvenuta nel capoluogo pugliese lo scorso 31 luglio presso la Fiera del Levante, ha portato non pochi grattacapi all’imprenditore piemontese. Dapprima la burocrazia. Poi i sindacati. In un’intervista rilasciata a Il fatto quotidiano, Oscar Farinetti si dichiara addirittura ‘sfiancato’. Sul fronte della burocrazia, i problemi sono iniziati poco prima dell’apertura. Quando, dal Comune, arriva la comunicazione che, l’assenza di licenze, potrebbe comportare la chiusura immediata del negozio. Farinetti trova la soluzione: Eataly Distribuzione, in grado di assicurare maggiori garanzie alle amministrazioni, subentra a Eataly Puglia, la società nata poco più di due anni fa, dalla partnership tra l’imprenditore piemontese, l’avvocato d’affari Fabrizio Lombardi Pijola (24%), la famiglia del grano Casillo (20%) e Michele Annoscia (4%), e che ha vinto il bando indetto dalla Fiera per il recupero di una parte dell’area dove, appunto, è stato aperto il punto vendita. Eataly Distribuzione riesce ad ottenere un permesso di mostra mercato temporanea per sei mesi. Che Farinetti si augura diventi permanente nell’arco di questo periodo. Altrimenti, i 15 milioni di euro già investiti in questo negozio sfumano… Dopo due settimane di apertura, l’altra batosta. I sindacati denunciano che 160 dipendenti sono stati assunti tramite contratti interinali. Scelta che scavalca anche la legge Biagi che prevede il massimo dell’8%, quando si superano i 50 dipendenti (il punto vendita ne conta 173). Immediata, e ragionevole, la risposta di Oscar Farinetti: con una licenza di sei mesi, diventa impossibile assumere a tempo indeterminato.

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