EMBARGO RUSSIA
Gli effetti negativi per parmigiano reggiano e grana padano

2014-10-15T16:27:40+02:0015 Ottobre 2014 - 16:27|Categorie: Formaggi, Mercato|Tag: , , , , , , |

Milano – Come si legge oggi all’interno di un articolo pubblicato su Il sole 24 ore, nel 2013 parmigiano reggiano, grana padano e grana del Trentino assieme hanno esportato in Russia 40mila forme, pari a circa 15 milioni di euro (11mila solo per il consorzio emiliano). L’embargo avviato in agosto non solo è causa di gravi perdite per le mancate vendite, ma provoca anche un riversamento di prodotti – inizialmente destinati al mercato russo – nei Paesi europei. Con la conseguenza che, come dichiara Giuseppe Alai, presidente del Consorzio di tutela del parmigiano reggiano: “le quotazioni sono al ribasso anche sul mercato domestico ed europeo. Per il parmigiano siamo passati in pochi mesi da 10 a 9 euro al chilo”. Inoltre, il Consorzio del parmigiano ha dovuto rinunciare a una partnership con McDonald’s, mentre quello del grana padano alla campagna sui treni ad alta velocità Mosca-San Pietroburgo, con distribuzione di campioni gratuiti ai passeggeri. Entrambi stanno cercando possibili soluzioni per contrastare gli effetti negativi dell’embargo, come quella di sfruttare il fatto che i prodotti siano privi di lattosio. Infatti, i cibi per allergici non sono interessati dal blocco, come ha spiegato nello stesso articolo Stefano Berni, direttore generale del consorzio grana padano.

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