ESCLUSIVO. Alival nel mirino. Parla Luca Cantini, amministratore delegato del Gruppo

2012-10-30T17:16:51+02:003 Settembre 2012 - 14:53|Categorie: Formaggi|Tag: , , |

“Se tutte le indagini vengono condotte in questo modo, quanti innocenti marciscono oggi nelle patrie galere?”. Luca Cantini, amministratore delegato di Alival, che possiede la maggioranza relativa dell’azienda Ilc Mandara, racconta a Formaggi & Consumi l’incredibile vicenda che il Gruppo sta vivendo ormai da più di due mesi. In luglio l’arresto di Peppino Mandara e il sequestro degli impianti, con l’accusa di associazione per delinquere. Da ultimo l’inchiesta, già bocciata dal Gip, relativa all’utilizzo di latte congelato. Battagliero ma sereno, Cantini non nasconde la sua amarezza per quanto sta accadendo. Ma anche la gratitudine verso il retail, che ha creduto fin da subito alle ragioni del Gruppo toscano.

Innanzitutto facciamo il punto delle vicende giudiziarie. La prima inchiesta Mandara a che punto è?

Giuseppe Mandara è stato completamente prosciolto. La sentenza non lascia adito a nessun dubbio. E, il giorno stesso della scarcerazione di Mandara e del suo collaboratore, l’azienda è stata riconsegnata nelle mani del titolare.

Le referenze del Gruppo Alival sono tornate sui banchi della distribuzione?

Una delle cose che mi ha più colpito è stata la fiducia della Gd-Do. Un esempio fra tutti: Coop Italia non ha mai eliminato le referenze dagli scaffali, ma ha interrotto gli ordinativi per soli tre giorni. Giusto il tempo di chiederci la documentazione, esaminarla e gli ordini sono regolarmente ricominciati. Senza nemmeno attendere la sentenza su Mandara. Sono stati garantisti e di una correttezza nei nostri confronti della quale vogliamo davvero ringraziarli.

Parliamo, invece, della seconda inchiesta, quella sul latte congelato…

Per assurdo, questa inchiesta appare ancora più insensata. Io non voglio pensare ad un legame fra le due cose, ma queste due indagini, portate avanti dalla stessa procura, hanno il sapore di un accanimento incomprensibile. Tanto che il Gip Anna Polito ha bocciato tutto l’impianto accusatorio. Se questi magistrati sono in buona fede, e io voglio sperare che lo siano, vien da chiedersi quanto poco conoscano il settore. E per quale ragione, oltre ai tanti soldi spesi per le intercettazioni, non abbiano investito qualche euro per contattare un esperto del settore lattiero caseario. In grado di spiegare loro anche la semplice differenza tra prodotti Dop e non Dop.

 

L’intervista completa verrà pubblicata sul numero 9 di Formaggi & Consumi, in uscita il 15 settembre

Torna in cima