ESTERI
Canada, Ceta: dubbi sull’accordo di libero scambio per alcuni formaggi Dop

2014-10-09T16:50:33+01:009 Ottobre 2014 - 14:50|Categorie: Formaggi|Tag: , , , , , , , , |

Ottawa – I produttori di alcuni formaggi europei Dop avanzano qualche dubbio sul Ceta (Comprehensive economic and trade agreement, cioè l’accordo di libero scambio tra Ue e Canada, chiedendo una maggiore protezione delle denominazioni d’origine. I formaggi italiani asiago, fontina, gorgonzola; il greco feta e il tedesco munster potrebbero infatti uscire indeboliti sul mercato canadese, se l’attuale bozza di accordo non sarà modificata. Da quanto trapela, infatti, per queste denominazioni sarebbero previste solo concessioni e nessun tipo di beneficio, con forte pregiudizio alla commercializzazione di queste Dop. Flavio Innocenzi, direttore del Consorzio di tutela del formaggio asiago, ha spiegato le ragione al quotidiano Italia Oggi. Secondo Innocenzi, in linea di massima l’accordo è positivo e vengono apprezzati gli sforzi nel tentare di proteggere e riconoscere alcune indicazioni geografiche. Da rivedere, a parere del direttore: “la possibilità per i produttori canadesi di utilizzare queste denominazione a partire dalla data di inizio dei negoziati. C’è poi il problema delle scritte: ogni riferimento all’Italia va bandito. Non si può rischiare di generare confusione con i formaggi canadesi sia sul mercato Nord Americano che su quello internazionale. Il potenziale dei nostri prodotti va ben oltre l’aspetto commerciale, intervengono tutta una serie di fattori che riguardano il territorio e le modalità produttive. Il nostro prodotto non è replicabile. Gli americani dimostrino di avere una loro creatività e che non sanno solo copiare. Creino dei marchi e dei loghi propri e non adottino strategie parassitarie”.

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