Kiel (Germania) – Secondo il rapporto annuale pubblicato dall’International Farm Comparison Network (Ifcn), che anche quest’anno analizza la produzione e le quotazioni del latte e, in particolare, gli aspetti economici delle attività di 93 aziende della filiera lattiero casearia su scala globale, la produzione di latte nel 2011 è cresciuta del 3,2% con 22,6 milioni di tonnellate, nonostante un incremento dei costi di produzione (mangimi +38,5%). In generale, la crescita evidenziata dal comparto è stata nel 2011 superiore rispetto al 2010, con 16,3 milioni di tonnellate, e addirittura maggiore rispetto alla crescita record della stagione 2005/2006. Tra i 20 paesi che figurano nella lista, stilata da Ifcn, dei più importanti produttori e trasformatori del latte del 2011, il primo posto viene occupato dall’India, seguita dagli Stati Uniti, dal Pakistan e dalla Cina. Tra le cinque aziende trasformatrici di latte più rilevanti del 2012 per il settore su scala mondiale risultano la Cooperativa neozelandese Fonterra (con 21,6 milioni di tonnellate di latte acquistato), seguita dalla Dairy Farmers of America (17,1 milioni di tonn.), gruppo Lactalis (15 milioni di tonnellate) e Nestlé (14,9 milioni di tonn.). In termini di redditività per le aziende della filiera lattiero casearia, ottimi risultati sono stati registrati nel 2011 soprattutto in quei paesi, come l’Argentina, il Cile, il Perù, l’Indonesia, il Pakistan e l’Africa Centrale, in cui i prezzi del latte sono aumentati di più rispetto ai costi di produzione. Una diminuzione della produzione di latte è stata invece osservata per la Russia, l’Ucraina, la Bielorussia e l’Iran per motivi metereologici e climatici. Le prospettive future di Ifcn prevedono che la produzione di latte crescerà nel 2012 e 2013 di 20-22 milioni di tonnellate.
(ST)
