Etichette: reintroduzione dell’obbligo di indicazione dello stabilimento produttivo, via libera del cdm

2017-03-17T14:27:09+01:0017 Marzo 2017 - 14:27|Categorie: Formaggi|Tag: , , , , |

Roma – Torna l’indicazione dello stabilimento di produzione in etichetta. Il consiglio dei ministri, infatti, ha approvato lo schema di decreto attuativo che reintroduce l’obbligo di indicare in etichetta il luogo di produzione o confezionamento, già sancito dalla legge italiana ma poi abrogato in seguito al riordino della normativa Ue sull’etichettatura. Una misura da subito osteggiata da più parti, compresa la grande distribuzione e il mondo della trasformazione, che chiedevano di tornare ad inserire l’informazione sulle confezioni degli alimenti. L’Italia ha stabilito la reintroduzione per garantire, spiega il Mipaaf, oltre che una corretta informazione al consumatore, “la rintracciabilità immediata degli alimenti da parte degli organi di controllo”. Lo schema di decreto sarà inviato ora alle commissioni Agricoltura di Camera e Senato per i pareri. La legge di delega affida la competenza per il controllo del rispetto della norma e l’applicazione delle eventuali sanzioni all’Ispettorato repressione frodi (Icqrf). Il provvedimento prevede un periodo transitorio di 180 giorni, per lo smaltimento delle etichette già stampate, e la possibilità di vendere i prodotti già etichettati e immessi in commercio prima dell’entrata in vigore del decreto. “Il nostro lavoro – spiega il ministro Maurizio Martina – non si ferma qui. Porteremo avanti la nostra battaglia anche in Europa, perché l’etichettatura sia sempre più completa. La valorizzazione della distintività del nostro modello agroalimentare passa anche da qui”.

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