Eurospin: anguria a 0,01 centesimi al Kg. Si accende il dibattito

2020-08-10T11:00:28+01:0010 Agosto 2020 - 10:41|Categorie: Retail|Tag: |

San Martino Buon Albergo (Vr) – Eurospin annuncia che venderà il 14 agosto un numero limitato di angurie al prezzo di 0,01 centesimi di euro al Kg, con il vincolo di un solo pezzo per scontrino. Un prezzo a dir poco stracciato che ha scatenato un dibattito in rete tra giornalisti e manager della distribuzione. Nel dettaglio, si legge nel volantino che “alla filiera agroalimentare è stato corrisposto il giusto prezzo. La differenza di valore rispetto al prezzo di acquisto la mette Eurospin per i suoi clienti”. La sottolineatura appare però quasi illeggibile, a fronte di un prezzo scritto a caratteri cubitali. A tema, al di là del giusto prezzo corrisposto al produttore, c’è anche il messaggio che arriva al consumatore. Giorgio Santambrogio, Ad di Gruppo VéGé, scrive: “Vi prego Eurospin: annullate subito questa attività. Non è una promozione, non è un sottocosto: è un insulto alla filiera, è un insulto ai lavoratori della filiera, è un insulto alle persone ed infine è un insulto perfino ai clienti”. Dopo aver contattato il Ceo dell’insegna, precisa che Eurospin ha preservato la filiera, dunque occorre credergli. Mario Gasbarrino, alla guida del neonato Gruppo Decò, twitta: “Ormai non mi meraviglio più di niente. Se si accetta la logica dell’hi-low, difficile fissare dei limiti”. In definitiva, si tratta probabilmente di una iniziativa di marketing, uno specchietto per le allodole in grado di attirare clienti nel punto vendita, che ovviamente compreranno anche altri prodotti. Resta aperta un’altra questione su Eurospin: quella delle aste al doppio ribasso, su cui ancora si attende il via libera definitivo del parlamento al testo che intende vietarle. D’altra parte la logica della catena, imperniata sulle aste on line, è sempre stata chiara. Così scriveva in una nota: “In un mercato veloce, competitivo e fluido, che pianifica poco (al massimo a tre-cinque anni, e noi lo facciamo), le aste online possono anche mettere in difficoltà alcuni operatori, produttori o agricoltori, ma noi dobbiamo fare l’interesse del consumatore. Per questo usiamo questo approccio soprattutto per quei prodotti commodity che non hanno caratteri di innovazione e di distintività: perché c’è differenza tra i diversi pelati e noi ne teniamo conto”. Anche per le angurie…

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