Torreano di Cividale (Ud) – L’internazionalizzazione dell’agroalimentare italiano non conosce confini. E guarda anche ad aree davvero nuove, come i Paesi dell’Africa sub sahariana: “Nella ricerca di nuovi mercati le aziende hanno due scelte. Ci si orienta su mercati maturi se non si ha una mentalità esplorativa e una visione strategica di lungo periodo”, spiega in un’intervista a Il Sole 24 Ore, Christian Vida (foto), titolare dell’omonimo salumificio a Torreano di Cividale (Ud). Grazie alla partnership con altre quattro imprese friulane dell’agroalimentare (due salumifici, un caseificio e una cantina), Vida intende dare un impulso diverso all’internazionalizzazione, sia nelle modalità, sia nelle destinazioni. Il prossimo obiettivo si chiama, infatti, Zambia: “L’aggregazione ci sta avvicinando ad altre realtà produttive della regione, dal caffè all’acqua. Possiamo così offrire ai nostri importatori un ampio paniere che, da un lato, soddisfa molte esigenze e dall’altro consente forti economie di scala nell’ambito della logistica e della gestione documentale. Oltre che nella scelta dei mercati esteri in cui andare ad operare”. (PF)
Export agroalimentare: oltre i luoghi comuni
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