Export alimentare: 192 milioni di futuri consumatori nei paesi emergenti

2013-03-12T11:49:08+02:0012 Marzo 2013 - 11:49|Categorie: Mercato|Tag: , , , |

Milano – Secondo un rapporto, realizzato dal Centro studi Confindustria e Prometeia, presentato oggi da Il Sole 24 Ore dal 2011 al 2017, nel mondo il numero di consumatori di beni di fascia media-alta, lusso escluso, crescerà di 192 milioni, in particolare nei paesi emergenti. Un target di grande interesse per l’export di qualità italiano, a partire dall’alimentare. Nello stesso periodo, infatti, le importazioni di prodotti enogastronomici italiani in questi mercati, dovrebbe crescere del 35%. Un limite al pieno sviluppo dell’export nazionale sono, tuttavia, le barriere doganali. Per il settore alimentare i dazi più elevati si riscontrano in India (34%), Vietnam (30,4%) e Thailandia (26,5%). La liberalizzazione degli scambi sembra essere l’unica strada percorribile. Tra Usa e Ue sono in corso le trattative per la piena apertura dei rapporti commerciali. Secondo i dati di Federalimentare, i dazi statunitensi pesano per 180 milioni di euro sull’export alimentare verso il Paese, stimato intorno al 2,7 miliardi di euro. Un accordo tra le parti renderebbe possibile anche arginare la piaga dell’italian sounding, un business che nel Nord America vale 24 miliardi di euro. (PF)

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