Export, Russia: incontro al ministero della Salute dopo la visita ispettiva delle autorità della federazione

2012-07-23T10:29:33+01:0023 Luglio 2012 - 10:28|Categorie: Mercato|Tag: , , |

Roma – La Direzione generale della sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione (ministero della Salute) a seguito di alcune criticità che si sono manifestate durante le ultime visite ispettive delle autorità russe (Rosselhoznadzor) presso alcuni stabilimenti di produzione nel settore caseario e delle carni, ha ritenuto necessario convocare congiuntamente le associazioni di categoria e i servizi veterinari delle varie regioni per discuterne. Secondo quanto diffuso da Assocaseari, nell’incontro in scena a Roma è emerso che le maggiori contestazioni sono state rivolte agli stabilimenti che esportano produzioni carne e insaccati, mentre solo in due occasioni gli ispettori russi hanno sollevato contestazioni ad aziende lattiero casearie. Contestazioni che si sono manifestate più per la scarsa conoscenza, da parte degli operatori italiani e delle Asl, della legislazione russa e dell’U.D. propria del settore zootecnico, che non per palesi carenze nel sistema e nella qualità dei controlli. Le stesse Autorità veterinarie regionali italiane hanno avuto l’impressione che i servizi veterinari russi volessero, pur essendo ormai la Russia membro a pieno titolo del Wto, mantenere uno stretto controllo sui livelli di importazione, più che contestare di carente inadeguatezze o criticità rilevate presso le aziende italiane. In ogni caso, la direzione del dottor Borrello si è impegnata anche a seguito della imminente visita in Italia del responsabile dell’import russo, a definire lui un protocollo condiviso per agevolare le esportazioni, evitare ulteriori cancellazioni degli impianti e dare una risposta alla richiesta russa di riaccreditamento di tutti gli impianti. Nell’ottica di trovare soluzione ai rilievi sollevati durante l’ultima visita ispettiva l’ipotesi avanzata è quella di coinvolgere gli spettori russi in una serie di riunioni formative nelle quali venga meglio definito il quadro legislativo di riferimento, nonché le procedure di analisi e di verifica, condivise da entrambe le parti. Le imprese che chiederanno una nuova certificazione per ottenere l’abilitazione all’esportazione dovranno essere sottoposte a un audit secondo le norme dellU.D., con particolare rilievo alla qualità degli impianti e al monitoraggio delle condizioni microbiologiche. E’ possibile che la necessità di procedere a un maggior numero di visite in stabilimento potrà comportare da parte delle Asl la richiesta di eventuali contributi extra.
(AR)

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