Falsi prosciutti Dop (2): l’inchiesta si allarga in Friuli Venezia Giulia

2017-02-22T10:45:09+02:0022 Febbraio 2017 - 10:42|Categorie: Salumi|Tag: , , |

Pordenone – Parallelamente all’inchiesta della Procura di Torino, che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di trenta imprenditori fra Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, il 21 febbraio sono scattati controlli e perquisizioni anche in Friuli Venezia Giulia. Sotto la direzione del Nas di Udine sono state effettuate oltre 50 perquisizioni su allevamenti di suini, studi professionali, prosciuttifici, salumifici, macelli e abitazioni distribuiti fra le province di Pordenone, Udine, Gorizia, Milano, Padova, Brescia, Verona, Treviso e Vicenza. Il tutto è avvenuto nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della repubblica di Pordenone, parallela, ma non sovrapponibile a quella della magistratura torinese, come riporta il Messaggero Veneto. L’operazione è volta a tutelare i prodotti di denominazione Dop come il prosciutto di Parma e il prosciutto di San Daniele. Più di settanta persone sono state impiegate soltanto in provincia di Pordenone, fra militari dell’Arma, veterinari dell’Azienda per l’assistenza sanitaria e funzionari dell’Ispettorato repressione frodi. I soggetti perquisiti sono 30, di cui 20 in provincia di Udine. Questi i reati ipotizzati: associazione per delinquere finalizzata alla frode nel commercio, falso, contraffazione dei marchi e truffa ai danni dell’Unione europea. Il sospetto degli inquirenti è che alcune imprese abbiano utilizzato suini non ammessi dal disciplinare di produzione, quindi senza le caratteristiche di qualità e tipicità richieste per utilizzare la Denominazione di origine protetta o che abbiano usato per la fecondazione materiale genetico estraneo all’area geografica richiesta.

 

 

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