Federalimentare: il settore si spacca sul rinnovo del contratto

2020-05-07T09:42:54+02:007 Maggio 2020 - 09:42|Categorie: Mercato|Tag: |

Roma – E’ ancora in fase di stallo la trattativa per il rinnovo del contratto di categoria del comparto alimentare. Le richieste dei sindacati prima dell’emergenza sanitaria erano di un aumento di 205 euro lordi in busta paga, e le trattative sono complicate dalla decisione di tre associazioni di andare avanti per la propria strada. Si tratta di Unione italiana food (di cui fanno parte colossi come Ferrero, Barilla, Nestlè a Mondelez): sono 450 aziende per un totale di 65mila dipendenti. Gli altri due settori che hanno deciso di andare per conto proprio sono la birra (Assobirra) e le conserve ittiche (Ancit). In tutto le tre organizzazioni contano il 40% circa dei dipendenti del settore. Lunedì hanno proposto ai sindacati la chiusura di un accordo entro 48 ore, e le parti sociali hanno accettato. Ma è chiaro che se i settori più ‘potenti’ chiudono un accordo in solitaria, diventa più difficile convincere gli altri comparti a seguirli alle stesse condizioni. Il protocollo firmato definisce una prima tranche di aumenti, pari all’1% delle retribuzioni. I minimi del quinto livello saranno aumentati di 17 euro, da 1.117 a 1.134 euro. Per il terzo livello 20 euro in più. Il 14 maggio riprendono le trattative per il rinnovo del contratto (dicembre 2019-novembre 2023), mentre resta aperto il confronto con le altre 10 associazioni di Federalimentare.

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