Parma – “Il prosciutto di Parma, insieme al parmigiano reggiano, è una portaerei per l’export di tutto il made in Italy. Ciononostante è troppo penalizzato nell’approdo sui mercati esteri e incontra freni di tutti i tipi, dai rilievi veterinari per la peste suina che è endemica solo in Sardegna e in parte della Calabria, agli eccessi di burocrazia”, sono le parole di Annalisa Sassi, presidente dei Giovani imprenditori di Federalimentare, in occasione dell’iniziativa di Federalimentare e Miur ‘Apertamente’, il progetto che ha visto, per otto giorni, aprire le porte dell’industria alimentare agli studenti delle scuole italiane. Secondo il presidente Sassi, infatti, l’eccessiva iperburocrazia alle frontiere e nei controlli veterinari non facilita l’economia dei distretti e blocca di fatto l’export in grandi mercati come la Corea, dove spagnoli e danesi possono già commercializzare i propri prodotti a base di carne suina. (ML)