“Giù le mani dal Prosecco!”: gli europarlamentari italiani contro il ‘Pur Secco’ tedesco

2015-07-13T10:43:11+02:0013 Luglio 2015 - 10:43|Categorie: Vini|Tag: , , , , , |

Bruxelles (Belgio) – “Giù le mani dal Prosecco!” È questo il combattivo grido di battaglia lanciato dall’eurodeputata Pd Isabella De Monte. In un post sulla pagina facebook della parlamentare europea, si legge, infatti, un duro atto di accusa nei confronti della Germania e di molti suoi produttori, rei di essersi inventati “una nuova etichetta, il ‘Pur Secco’, per distribuire un generico vino frizzante tedesco, utilizzando in modo evidentemente improprio il nome delle nostre favolose bollicine Dop”. E i nostri rappresentati a Bruxelles hanno immediatamente chiesto spiegazioni. Presentata dalla stessa De Monte, assieme ai colleghi Paolo De Castro, che è anche primo firmatario, e Nicola Danti, un’interrogazione alla Commissione europea per richiedere un intervento immediato delle autorità preposte, affinché “la Germania blocchi l’uso improprio e ingannevole di tale etichetta”. A detta degli eurodeputati italiani, Berlino non rispetterebbe il regolamento Ue 1308/2013, “che protegge le Dop contro qualsiasi usurpazione, imitazione o evocazione della denominazione protetta, al fine di evitare che il consumatore possa essere indotto in errore”. Come evidenzia De Castro sul proprio sito, la segnalazione odierna fa seguito a una precedente, presentata lo scorso 10 ottobre, che non aveva condotto alla risoluzione della problematica a causa della mancata collaborazione da parte degli organi di vigilanza della Germania. Come specifica, infatti, l’ex presidente della commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo, in quell’occasione, le autorità tedesche avrebbero valutato che non vi fossero “ragioni sufficienti per giustificare un intervento nei confronti del produttore utilizzante il termine ‘Pur Secco’”. “Secondo noi si tratta invece di un atteggiamento inaccettabile, lesivo degli interessi dei produttori italiani, contro il quale chiediamo alla Commissione Ue di intervenire in tempi rapidi”, commenta, a conclusione del suo post di denuncia, Isabella De Monte.

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