Grano duro, Confagricoltura: raccolto di qualità ma prezzi ancora non adeguati

2017-06-29T11:45:57+02:0029 Giugno 2017 - 11:45|Categorie: Pasta e riso|Tag: , , |

Tarquinia (Vt) – Dal 2015 al 2016 il prezzo medio all’origine del grano duro è crollato del 30% circa; nel primo quadrimestre del 2017 la flessione è proseguita e, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, è stato registrato un ulteriore calo del 16%, secondo i dati diffusi da Confagricoltura. Il sindacato agricolo commenta anche la nuova campagna di raccolta, che sta facendo registrare incoraggianti segnali di ripresa, legati soprattutto all’elevata qualità proteica. “Ma i primi prezzi espressi non consentono ancora di ottenere remunerazioni adeguate ai costi di produzione. Tutto ciò  sta spingendo molti produttori ad abbandonare la coltivazione. Tanto è vero che già si ha una diminuzione delle semine del 7-8%”, ha sottolineato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, intervenendo a Tarquinia al convegno dell’Organizzazione di Viterbo-Rieti sul comparto del grano duro. Dove ha lanciato anche una proposta: “Aziende agricole, molini, pastifici, stoccatori e Gdo dovrebbero costituire finalmente l’organizzazione interprofessionale, prevista dalla normativa europea e nazionale, che sarebbe un importante organismo consultivo e decisionale nel quale gestire, in un’ottica di filiera, le questioni ordinarie e straordinarie che riguardano il mercato del grano duro e dei suoi derivati. Penso poi alla definizione di contratti pluriennali di coltivazione che potrebbero aiutare a superare la volatilità dei mercati, con mutuo vantaggio per tutti gli operatori”.

Torna in cima