Guerra al contante (1): un grande regalo alle banche

2019-09-17T12:08:01+01:0017 Settembre 2019 - 12:08|Categorie: Mercato|Tag: , , |

Milano – Nonostante l’entrata in vigore cinque anni fa dell’obbligo di accettare carte e bancomat, in Italia l’80% delle spese avviene ancora in contanti, un dato senza eguali in Europa. Ecco che quindi il governo pensa a una tassa sul contante. L’obiettivo sarebbe quello di stanare gli evasori, ma il progetto rischia di trasformarsi in un regalo alle banche. Ad oggi, infatti, secondo Nexi un pagamento con carta o bancomat può arrivare a costare al commerciante fino al 9% dell’importo transato. Cifra variabile da istituto a istituto, a cui naturalmente vanno aggiunti i costi accessori, come l’affitto del Pos. In più, proprio in questi giorni, la Psd2 ha regolato il ruolo delle terze parti abbattendo la barriera all’ingresso che proteggeva le banche e i correntisti. “Per sostituire i contanti serve creare un sistema di pagamento elettronico che abbatta drasticamente le commissioni per gli esercenti, che sia piacevole da usare per i consumatori e che possa creare del valore aggiunto per tutti”, dichiara Alberto Dalmasso, co-fondatore e ceo di Satispay.

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