Il cantiere Esselunga di Novara e la burocrazia: “Venti ispettori per trenta operai”

2013-07-26T09:54:23+02:0026 Luglio 2013 - 09:54|Categorie: Retail|Tag: , , |

Novara – Il 26 giugno, durante i lavori per la costruzione del nuovo Esselunga di Novara, venti ispettori, tra Inail, Asl, direzione provinciale del lavoro, Inps, carabinieri, polizia, Guardia di Finanza e Guardia forestale, si presentano per controllare la regolarità del cantiere, dove a fine 2012 sono iniziati i lavori per un nuovo superstore. E dove lavorano 30 operai. Al termine dell’ispezione, durata tutta la giornata, i funzionari producono dieci verbali, per un totale di 75 pagine. Secondo la ricostruzione dell’insegna guidata da Bernardo Caprotti, pubblicata oggi dal Corriere della Sera, gli ispettori hanno redatto il verbale “per un badge lasciato a casa”. Un’operazione che non è piaciuta ad Esselunga: “Nessuno contesta i controlli che ci devono essere, ma non ci stupiamo del perché in Italia le aziende non riescono a resistere in questo periodo di crisi”. L’insegna della Gd ricostruisce anche le fasi salienti di tutta la vicenda del punto vendita di Novara, in corso Vercelli: “L’idea di un superstore a Novara ci viene proposta nel 1999. Da lì in avanti abbiamo fatto partire tutti gli iter e le procedure burocratiche: nel 2004 abbiamo chiesto le autorizzazioni ambientali per l’argine che si sono concluse solo nel 2011. Nel 2006 otteniamo le autorizzazioni commerciali, nel marzo del 2011 chiediamo il permesso di costruire che ci viene rilasciato a fine luglio 2012. A novembre iniziamo i lavori e a giugno il blitz”.

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