Il Tribunale di Venezia dichiara nulle le ‘operazioni baciate’

2019-08-01T16:36:24+02:0030 Luglio 2019 - 17:57|Categorie: Mercato|Tag: , , |

Venezia – Il Tribunale di Venezia, sezione specializzata in materia di imprese, si è pronunciato sulle cosiddette ‘operazioni baciate’, definendole nulle. Termina così un contenzioso, durato tre anni, promosso da un azionista della Banca Popolare di Vicenza, assistito dall’avvocato Mario Azzarita. Tali operazioni, che consistono nell’assegnare un mutuo, o concedere un prestito più elevato o a un tasso più favorevole, in cambio dell’acquisto da parte del cliente di azioni della banca (la Popolare di Vicenza e Veneto Banca), sono state ritenute contrarie all’art. 2358 del Codice Civile. Il Tribunale ha inoltre chiarito che la nullità delle ‘baciate’ si estende anche alle società cooperative. È stato possibile collegare il finanziamento e l’acquisto di azioni proprio grazie alla vicinanza temporale tra le due azioni, come riporta Il Fatto Quotidiano, “data anche la conferma della strumentalità del finanziamento da parte dei funzionari della banca che sono stati chiamati a testimoniare”. La sentenza, dunque, libera l’azionista dall’obbligo di restituire le somme utilizzate per comprare le azioni. Diversamente, il Tribunale di Vicenza aveva dichiarato l’improcedibilità di tutte le domande contro la Popolare di Vicenza per le ‘baciate’. Ne consegue che, se questa nuova sentenza dovesse fare giurisprudenza, gli organi di liquidazione della banca, fallita nel 2017, non potranno più contare sul rientro delle cifre erogate con le ‘operazioni baciate’.

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