Il viceministro Carlo Calenda interviene sul Ttip: “Italian sounding non è contraffazione”

2015-07-31T11:14:22+02:0031 Luglio 2015 - 09:45|Categorie: Mercato|Tag: , , , , , |

Roma – Carlo Calenda (foto), viceministro allo Sviluppo economico, ha fatto il punto sulle trattative per il Ttip, ieri, in commissione Agricoltura alla Camera. Tra i tanti punti toccati nel suo intervento, Calenda si è a lungo soffermato sugli importanti benefici commerciali del trattato per la piccola e media impresa, rassicurando che non faciliterà l’ingresso di Ogm in Italia. Chiara la posizione sulle Dop, nel momento in cui i negoziatori americani si dichiareranno disponibili a riconoscere un certo numero di Indicazioni geografiche: “Sceglieremo quelle con il valore più alto e quelle più esposte ad italian sounding. Non dico il punto di caduta del governo italiano, dico solo che quello raggiunto con il Canada è un punto di arrivo ragionevole. Ma la nostra posizione, nel momento in cui la declinassi qui, diventerebbe la base negoziale”. Sollecitato sul tema, poi, Calenda si esprime in modo deciso sull’Italian sounding: “Il prodotto che si chiama ‘pomodorino italiano di nonna Gina’ non è contraffazione. Anche in Italia abbiamo dei prodotti italiani con i nomi americani e non è american sounding, si tratta di penetrazione commerciale”. Infine, Calenda si sofferma sull’urgenza delle trattative: “Se gli americani chiudono il Trans pacific partnership a settembre, aprendo a 11 paesi del Pacifico, noi rischiamo di perdere aree di mercato. Per questo sarebbe bene chiudere il negoziato con la presidenza Obama”.

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