In scena a Expo un confronto su made in Italy e Italian made

2015-09-29T18:21:18+02:0029 Settembre 2015 - 18:08|Categorie: Mercato|Tag: , , , , |

Milano – Cosa definisce il concetto di made in Italy? E quali sono le interazioni con l’Italian made? Se lo sono chiesto oggi, nel corso di un incontro, promosso dalla rivista GdoWeek, presso il Padiglione CibusèItalia-Federalimentare (nella foto), esponenti di spicco della distribuzione e del sistema agroalimentare italiano. Dibattito acceso, come da pronostico, con il presidente di Coldiretti a insistere sul tema della trasparenza, chiamando in causa la consultazione pubblica del Mipaaf, che ha promosso a larghissima maggioranza l’indicazione d’origine in etichetta dei prodotti. Trasparenza al centro anche dell’intervento del presidente di Consorzio Coralis, Eleonora Graffione, che ha illustrato il programma Etichètto, sviluppato dalla catena: un super label, che fa della chiarezza sull’origine e della garanzia etica dei prodotti, i propri principali valori. Più articolata la posizione di Roberto Brazzale, presidente del Gruppo Brazzale, che ha sottolineato l’assoluta complementarietà tra i concetti di made in Italy e Italian made. Rivendicando, al tempo stesso, l’importanza delle importazioni di materia prima dall’estero, per soddisfare la domanda interna, ma soprattutto la crescente richiesta all’estero di prodotti italiani. Infine, Pasquale Petti, amministratore delegato del Gruppo Petti, specializzato nella produzione di prodotti a base di pomodoro, ha raccontato la propria esperienza nello sviluppo di una filiera locale e nel coinvolgimento della componente agricola negli asset societari.

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