In scena ieri la presentazione della ricerca britannica Doxa sul consumo di carni bovine

2012-09-28T16:07:37+01:0028 Settembre 2012 - 15:14|Categorie: Salumi|Tag: , |

Milano – Con circa 400mila tonnellate l’anno, l’Italia si conferma il principale importatore di carni bovine di qualità dell’Unione europea. Dal 2006, anno in cui l’Inghilterra ha potuto riammettere le sue carni sui mercati dopo la crisi dello scandalo ‘Mucca pazza’ le esportazioni verso l’Italia sono cresciute in maniera sostanziale e, nel 2011, circa 9mila tonnellate di manzo sono entrate dall’Inghilterra nel mercato italiano, principalmente attraverso il canale dei ristoranti di qualità. Sono questi i principali dati evidenziati nella ricerca quali-quantitativa Doxe, commissionata dall’ente inglese Eblex, presentata ieri al Palazzo Cusani di Milano. Obiettivo della ricerca voluta dall’ente britannico, che promuove le carni rosse in Europa, è stato analizzare le caratteristiche generali del consumo di carni bovine in Italia, esplorare il vissuto associato al consumo di esse, delineare l’immagine di prodotto e valutare le percezioni di rischio legate al consumo di carni bovine provenienti dall’Inghilterra. Il quadro che è emerso dalla ricerca è risultato essere molto variegato, in cui la carne viene percepita come un alimento gustoso e versatile a cui si riconosce un elevato valore nutrizionale, nonostante alcune criticità legate alla scarsa appetibilità nel target younger e older e ad un prezzo comunque elevato per quanto riguarda i tagli moderni.

(ST)

 

 

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