Involucri alimentari: la zeolite per i formaggi

2013-03-29T11:23:31+02:0029 Marzo 2013 - 11:23|Categorie: Formaggi|Tag: , |

Roma – Si torna a parlare di zeolite. E di involucri per formaggi a prova di batteri. Lo scorso 25 marzo, infatti, è  stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale  l’ultima modifica al decreto ministeriale del 21 marzo 1973 relativo alla disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili, destinati a venire in contatto con le sostanze alimentari o con sostanze d’uso personale. Il cambiamento è collegato alla richiesta di autorizzazione all’impiego dell’additivo con funzione biocida “silver zeolite A” nella fabbricazione di poliolefine e poliesteri, quali rivestimenti dei formaggi a crosta non edibile, presentata sia a livello comunitario che in Italia da una società che ha sede a Torino. Nel frattempo, però, sono state emanate diverse disposizioni a livello comunitario per disciplinare la medesima materia. Tra i provvedimenti, vi è anche il regolamento (Ue) n. 10/2011. Che, all’articolo 7, prevede l’istituzione di un elenco provvisorio di additivi, in corso di valutazione da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare: se il prodotto non è già incluso nell’elenco Ue dei prodotti ammessi, la sostanza può essere utilizzata come ausiliaria della polimerizzazione nella fabbricazione di strati di materia plastica e oggetti di materia plastica soggetti alla legislazione nazionale. Da qui la necessità di modificare il decreto del 1973. La zeolite utilizzata per l’involucro del formaggio appartiene al genere biocidi: principi attivi e preparati contenenti uno o più principi attivi, destinati a distruggere organismi nocivi con mezzi chimici o biologici. (NC)

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