La cordata Bonterre per Ferrarini (6)/La ‘spiegazione’ di Coldiretti: “Opportunità resa possibile dall’origine in etichetta”

2020-08-13T10:13:01+02:0013 Agosto 2020 - 10:13|Categorie: Carni, Salumi|Tag: , |

Roma – E’ singolare il commento di Coldiretti sulla cordata Bonterre per acquisire e rilanciare Ferrarini. L’organizzazione agricola plaude al “salvataggio di una importante realtà agroalimentare nazionale per valorizzare i prodotti 100% Made in Italy”, ma si lancia in un’ardita argomentazione sui fattori alla base dell’operazione. “Una opportunità resa possibile grazie al via libera dell’Unione europea all’etichetta Made in Italy su salami, mortadella, prosciutti e culatello per smascherare l’inganno della carne straniera spacciata per italiana. Una novità importante per garantire trasparenza nelle scelte ai 35 milioni di italiani che almeno qualche volta a settimana portano in tavola salumi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, ma anche per sostenere i 5mila allevamenti nazionali di maiali messi in ginocchio dalla pandemia e dalla concorrenza sleale, per salvare il prestigioso settore della norcineria che in Italia, dalla stalla alla distribuzione, vale 20 miliardi”. La cordata Bonterre-Opas-Hp-Intesa-Unicredit sarebbe quindi in qualche modo legata al via libera Ue sull’origine in etichetta. Anzi, addirittura “resa possibile” dalla norma stessa. Ma, a parte la quasi coincidenza temporale, potrebbero spiegarci quali sono i legami tra “la carne straniera spacciata per italiana” (nota ossessione gialloverde) e la proposta depositata da Intesa e Unicredit?

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