La Gdo nel mirino della politica europea

2017-10-10T12:55:54+02:0010 Ottobre 2017 - 12:55|Categorie: Retail|Tag: , , , |

Bruxelles (Belgio) – Nel corso di un convegno sulla salvaguardia della filiera agroalimentare, lo scorso 6 ottobre a Dublino, il Commissario europeo per l’agricoltura Phil Hogan ha ufficialmente aperto le ostilità nei confronti della Grande distribuzione europea, accusandola di godere di uno “strapotere a causa dell’effetto congiunto di una maggiore globalizzazione e di un elevato livello di concentrazione in Europa che [le conferisce] una leva sproporzionata sui produttori del settore primario”, che hanno il diritto di avere “la loro fetta della torta”. Hogan ha sottolineato come la posizione di forza dei supermercati rispetto a quella dei piccoli commercianti in termini di concorrenza, e dei piccoli contadini in termini di disponibilità della materia prima, non sia più sostenibile. Tra le pratiche nel mirino della Ue, ci sono pagamenti ritardati e contratti capestro. Per contrastare questi fenomeni Hogan ha annunciato che, all’inizio del 2018, proporrà una nuova legislazione per proteggere gli agricoltori e conferirgli maggior potere contrattuale, oltre a istituire nuove regole volte a incrementare la trasparenza dei prezzi sul mercato. Dal canto loro, alcune grosse insegne della Gdo europea, rappresentate all’Ue dall’associazione EuroCommerce, hanno rigettato le accuse, sottolineando che gli acquisti realizzati direttamente con gli agricoltori sono pochissimi. Hanno invece puntato il dito contro le grosse aziende di trasformazione – vedi Arla, Nestlé e Danone – responsabili, a detta loro, di realizzare grossi margini a discapito del settore primario. Clicca qui per leggere il testo integrale dell’intervento del Commissario Phil Hogan.

In foto: l’immagine pubblicata da Phil Hogan sul suo account Twitter, che rappresenta un agricoltore ‘schiacciato’ dall’industria e dalla distribuzione

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