L’alimentare è vivo e lotta insieme a noi

2020-03-06T12:56:21+01:006 Marzo 2020 - 12:56|Categorie: Mercato|

L’epidemia legata alla diffusione del Covid-19 ha colpito in modo pesante l’economia del nostro paese. Confindustria ha comunicato ieri che il 65% delle aziende in Italia segnala ordini in calo e cancellazioni. A una congiuntura già negativa, in alcuni settori, si aggiungono le preoccupazioni per una situazione le cui prospettive sono tutte da definire. Non tutti però piangono. Qualcuno si salva. Anzi, cresce con numeri impensabili sino a pochi giorni fa. Stiamo parlando, ad esempio, della Distribuzione Moderna.

La corsa al carrello, con le immagini di supermercati depredati di tutto, è solo la punta di un iceberg che vede crescere i consumi in casa. La fuga dai fornelli, fenomeno che era stato una costante negli scorsi anni, si è bloccata improvvisamente. Gli italiani, soprattutto al Nord, sono costretti a stare di più fra le mura domestiche e, di conseguenza, mangiano e bevono di più. C’è poi il fenomeno dei bambini a casa da scuola. Prima mangiavano in mensa a mezzogiorno. Ora c’è un pasto giornaliero in più da preparare. E questo incide, e non poco, nell’economia delle famiglie. Di più: i giovani e i residenti nel centro città, ovvero la fascia di popolazione che abitualmente andava al ristorante, oggi riscopre la convivialità fra le mura domestiche.

Tutto questo ha portato a un boom delle vendite in Gd/Do e discount. I dati Nielsen lo certificano: nella settimana dal 17 al 23 febbraio il giro d’affari della Distribuzione Moderna ha fatto segnare un +8,34% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La corsa agli scaffali si è concentrata, ovviamente, al Nord con la Lombardia in testa (+12,9%). Tutte le insegne ne hanno beneficiato – fonti solitamente bene informate parlano, ad esempio, di un +25% di Conad – ma è nei discount che si segnalano le crescite più significative.

Ma quali sono i prodotti preferiti dagli Italiani in questo particolare frangente? È sempre Nielsen a fornirci i dati, confermati poi da una serie di interviste realizzate per le riviste di Tespi Mediagroup. Parliamo di frutta, verdura, macelleria, salumeria e gastronomia che registrano un +10% circa. Con una crescita del 13,7% del confezionato e dell’11% dei surgelati. Pasta e riso hanno visto crescere le vendite con incrementi che non si vedevano da tempo. Salumi e formaggi crescono sia al banco taglio sia a libero servizio. Buone notizie anche sui dolci in generale. Quando ci sono brutte notizie in giro, un po’ di consolazione con la gola fa sempre bene.

Non si può non citare, in parallelo, la drastica diminuzione dei consumi fuori casa. Musi lunghi in Metro, Sogegross, Cateringross e in tutte le strutture del food service. Un esempio sono i bar a Milano. Il fenomeno dello smart working, con la gente in casa a lavorare, li ha penalizzati pesantemente. Tengono a fatica i ristoranti a conduzione familiare. Soffrono le grandi strutture. Il titolare di una grande catena di ristoranti etnici, con 14 megastrutture posizionate in Lombardia e Veneto, lamenta un calo del fatturato intorno all’80%. Una situazione drammatica che avrà, a breve, pesanti ripercussioni sia sulle aziende sia sull’occupazione.

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