Le conseguenze sull’export alimentare dell’articolo 62

2013-03-13T11:17:41+01:0013 Marzo 2013 - 11:17|Categorie: ARTICOLO 62|Tag: , |

Milano – L’articolo 62 potrebbe penalizzare l’export agroalimentare. Secondo quanto dichiarato a Italia oggi da Roberta Crivellaro, managing partner dello studio legale internazionale Withers, il problema principale è dettato dalla decisione del  Consiglio di stato che ha stabilito che il provvedimento debba essere considerato “norma di applicazione necessaria”. La sua validità è quindi indipendente dalla legge applicabile al contratto e inderogabile dalle parti, se la transazione avviene sul territorio nazionale. Una disposizione motivata dal fatto che nella Gd italiana operano player internazionali, che avrebbero potuto attuare politiche contrattualistiche diverse, tramite i centri di acquisti esteri. L’applicabilità è estesa però a tutti le transazioni se la consegna della merce avviene presso la sede del produttore italiano. Quindi regime di pagamento dei 30/60 giorni anche per i clienti esteri, che, secondo Roberta Crivellaro, difficilmente possono rispettare questi termini. Resta comunque complesso immaginare come la Guardia di finanza o l’Agcm possano comminare sanzioni a un’azienda di un altro paese. Altro tema è la salvaguardia del credito, indispensabile per le operazioni oltre confine. Molte compagnie di assicurazione non vogliono, infatti, tutelare contratti internazionali non in linea con l’articolo 62. (PF)

Torna in cima