Lisa Ferrarini (Confindustria): “Assolutamente contraria al marchio collettivo”

2014-09-25T17:10:54+02:0025 Settembre 2014 - 17:05|Categorie: Mercato|Tag: , , , |

Roma – Il marchio unico per l’export agroalimentare, previsto nel decreto Sblocca Italia, raccoglie un’altra bocciatura. È Lisa Ferrarini, vice presidente di Confindustria (e presidente di Assica), nel corso di un’audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione a definirsi “assolutamente contraria al marchio collettivo”. Una presa di posizione forte, motivata dall’assenza di un necessario apparato di verifiche: “Non ha senso apporre un marchietto così se poi non c’è dietro tutta una macchina di controllo”. La proposta del Governo appare, come molte altre, una soluzione estemporanea e di marketing politico: “Un ulteriore marchietto su un brand aziendale o addirittura una Dop non ha senso. Se invece serve a pubblicizzare il momento di Expo 2015 e fare di tutta la catena alimentare italiana un vestito unico ci può anche stare ma è altro quello che manca”. E tra quello che non c’è, anche l’assenza di una struttura di sostegno all’export degna del tessuto manifatturiero italiano: “Noi dovremmo costruire delle bellissime piattaforme che veicolano il prodotto, basterebbero alcune piattaforme mirate nel mercato americano, nel sud America e nel Sud Est asiatico. Il vice ministro Calenda sta lavorando molto bene in questo senso, ma noi abbiamo bisogno di un vero ministero del commercio estero”.

 

 

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