Roma – La Capitale dice “no” a Esselunga. Bernardo Caprotti ha dovuto fare i conti con un’amara realtà: se l’ex sindaco Gianni Alemanno aveva fatto campagna elettorale contro lo “strapotere” della Grande distribuzione, il nuovo sindaco, Ignazio Marino, si è limitato a dichiarare: “Vediamo prima cosa serve e in seguito decideremo”. Forse Caprotti non approderà a Roma, ma potrà consolarsi grazie alle nuove aperture in Emilia, Toscana e a Milano. A Parma ha appena avviato uno stabilimento per pasta fresca e pasticceria. A Prato costruirà un primo punto vendita nel quartiere Pratilia e un secondo al Galluzzo di Firenze, entrambi entro il 2014. A Milano, invece, è quasi pronto il negozio di Porta Nuova-Corso Como, sotto Piazza Gae Aulenti e accanto a Muji, Grom e Sephora. Sempre a Milano, nel quartiere Adriano, è stato aperto il cantiere per un nuovo supermercato. “Abbiamo rivisto il progetto per aprire all’interno anche un bar” dicono dal quartier generale di Esselunga. Difficoltà invece a Mantova, dove il progetto di un negozio vicino a Palazzo Te ha fatto insorgere Italia Nostra, che ha presentato un esposto al Tar.
Lo “stop” di Roma a Caprotti
federica2013-08-27T10:36:09+02:0027 Agosto 2013 - 09:43|Categorie: Retail|Tag: bernardo caprotti, esselunga, roma|
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