Mipaaf: da febbraio obbligo di origine in etichetta per pasta e riso

2017-08-22T09:54:29+02:0022 Agosto 2017 - 09:54|Categorie: Pasta e riso|Tag: , , , , |

Roma – Pubblicati in Gazzetta ufficiale i due decreti interministeriali per introdurre l’obbligo di indicazione dell’origine del riso e del grano per la pasta in etichetta, firmati dai ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda. I decreti prevedono, a partire dalla pubblicazione in Gazzetta, una fase di 180 giorni per l’adeguamento delle aziende al nuovo sistema e lo smaltimento delle etichette e delle confezioni già prodotte. Quindi l’obbligo definitivo scatterà il 16 febbraio per il riso e il 17 febbraio per la pasta. Come riporta la nota pubblicata sul sito del Mipaaf, il decreto grano/pasta, in particolare, prevede che le confezioni di pasta secca prodotte in Italia debbano obbligatoriamente indicate in etichetta le seguenti diciture: nome del Paese nel quale il grano viene coltivato e nome del Paese in cui il grano è stato macinato; mentre se queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: Paesi Ue, Paesi non Ue, Paesi Ue e non Ue. Se il grano duro è coltivato almeno per il 50% in un solo Paese, come ad esempio l’Italia, si potrà usare la dicitura: ‘Italia e altri Paesi Ue e/o non Ue’. Nel caso del riso, invece, il provvedimento prevede che sull’etichetta vengano indicati: Paese di coltivazione del riso, Paese di lavorazione e Paese di confezionamento. Se le tre fasi avvengono nello stesso Paese è possibile utilizzare la dicitura: ‘Origine del riso: Italia’. Anche per il riso, se queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: Paesi Ue, Paesi non Ue, Paesi Ue e non Ue.

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