Nomisma Wine Monitor fotografa i primi sei mesi di vendite di vino in Italia

2020-08-18T16:11:41+02:0018 Agosto 2020 - 15:25|Categorie: Vini|Tag: , |

Roma – A causa della pandemia e della chiusura del canale Horeca, i consumi di vino in Italia si sono spostati verso la Gdo e l’online. Canali che, come spiega un’analisi di Nomisma WineMonitor-Nielsen, sono cresciuti rispettivamente del 9% e 102% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel primo semestre di quest’anno le vendite on line di vino dei retailer del largo consumo sono aumentate del 147% contro una crescita degli specializzati del +95%, sebbene questi ultimi siano stati responsabili dell’83% delle vendite e-commerce di vino in Italia (sempre a valore). “L’accelerazione impressa dalla pandemia nello sviluppo dell’online per le vendite di vino è innegabile. Anche nei prossimi mesi si assisterà a un consolidamento di tale canale, obbligando così i produttori a una maggior attenzione verso le nuove modalità di vendita”, dichiara Denis Pantini, responsabile Nomisma Wine Monitor. Sul fronte invece della distribuzione (compresi discount), le vendite di vino sono cresciute anche dopo il lockdown. In particolare, sempre secondo dati Nielsen, le vendite intercorrenti le otto settimane tra il 9 marzo e il 3 maggio sono aumentate del 6,7% a valore e del 9,7% a volume, evidenziando un calo del prezzo medio di quasi il 3%. Nelle otto settimane successive (fino al 28 giugno, e quindi in periodo di post-lockdown), le vendite sono cresciute del 16,2% a valore e del 12,9% a volume, mostrando all’opposto un aumento nei prezzi medi del 3%. Durante il lockdown, gli italiani hanno preferito vini fermi e frizzanti (+12,5% a valori rispetto allo stesso periodo 2019) e, all’interno di questa tipologia, i rossi (+14,9%). Nelle otto settimane successive, il trend delle vendite è risultato ottimo per gli spumanti e Champagne (+27,5%), mentre le vendite di vini fermi e frizzanti sono cresciute di un altro 13,9%.

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