Nuova Distribuzione: cosa sta succedendo?

2018-04-30T09:30:34+02:0030 Aprile 2018 - 10:02|Categorie: Retail|Tag: , , |

Turate (Co) – Scaffali deserti, clienti spazientiti, commessi in preda allo sconforto. Sembra essere su un binario morto il rilancio delle insegne SuperDì e IperDì, annunciato due anni fa dal gruppo Nuova Distribuzione. E infatti il personale non sa più che pesci pigliare (non solo in senso lato…).

Lo abbiamo verificato visitando quattro punti vendita in Brianza: Barlassina, Lentate sul Seveso, Cogliate e Cesano Maderno. Tre SuperDì e un IperDì con caratteristiche diverse: c’è quello più spartano e retrò e quello con caffetteria, accogliente e ben illuminato. Alcuni sono su arterie di collegamento piuttosto trafficate, altri sorgono in zone residenziali. Ma lo scenario, bene o male, è sempre lo stesso: scaffali e banchi frigo che piangono. Insomma, per la storica realtà fondata dal cavalier Felice Franchini le cose non girano per il verso giusto. Partita da una piccola macelleria e diventata poi Supermercati Brianzoli, dal 1994 l’azienda si chiama Nuova Distribuzione e dal 2008 è associata Selex. Oggi conta 47 punti vendita, quasi tutti in Lombardia, ed è sempre in mano alla famiglia Franchini: al timone ci sono i fratelli Marilisa e Marco.

Ma quali sono i motivi dell’impasse, che va avanti da oltre un anno? Nei punti vendita si parla genericamente di una riorganizzazione interna, che ha coinvolto tutta la parte logistica e il magazzino. Così ci è stato riferito da diversi addetti e in più, in uno dei quattro store, è presente all’ingresso una comunicazione ufficiale, in cui la direzione si scusa “per il disservizio di questi mesi, causato da un’opera di ristrutturazione aziendale, che ha portato disagi al servizio nei nostri punti vendita”. E quali sono questi disagi? All’IperDì di Cesano Maderno la pescheria è chiusa da una settimana per “motivi tecnici” e in tutti gli store l’offerta è ridottissima. Il direttore di un SuperDì ci confida che esistono problemi dovuti allo spostamento del magazzino generale, spiegando che ci sono difficoltà in particolare sui freschi. “A volte arrivano, altre no. Comunque, entro un mese torneremo alla piena efficienza”, assicura. Ma i buchi degli scaffali raccontano un’altra storia: mancano anche vini, panificati, biscotti e altri prodotti secchi. A Cesano Maderno il banco frigo dei freschi è desolatamente chiuso. Che i disservizi dipendano solo dalla riorganizzazione, è una spiegazione un po’ strana. In fondo, non sembra crederci neanche il direttore. “Non mi stupirebbe”, commenta sibillino, “se domani qualcuno arrivasse a cambiare l’insegna perché c’è stato un cambio di proprietà…”.

Tutto lascia intendere che ci siano inghippi di ben altra portata. E veniamo al vero motivo dell’assortimento ridotto ai minimi termini. Qui la fonte è interna, dunque certissima. All’inizio di aprile Riccardo Colombo, dirigente di Nuova Distribuzione, rilascia un’intervista al giornale La Provincia pavese e parla di “un piano industriale triennale”. Ma ammette anche problemi di liquidità che hanno complicato i rapporti con i fornitori: “Sono soprattutto le vicende della Banca Popolare Veneta e della Popolare di Vicenza che ci hanno creato grossi problemi di liquidità per pagare i fornitori. Abbiamo dovuto affrontare problemi interni di riorganizzazione e problemi esterni con banche e fornitori”. Tradotto: a un certo punto sono finiti i quattrini. Ora si confida in un cavaliere bianco che rilevi la catena. Circolano i nomi di Carrefour, Brendolan e Gruppo Unicomm. “Sperem ben” (speriamo bene) dicono in Brianza…

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