Nutella sotto accusa. Il Codacons: “Spot ingannevole”

2018-02-09T15:37:21+02:009 Febbraio 2018 - 15:37|Categorie: Dolci&Salati|Tag: , , , , , |

Il Codacons punta il dito contro un bersaglio che fino ad oggi sembrava a tutti inattaccabile: Ferrero. Proprio all’indomani dei festeggiamenti del Nutella Day, che anche quest’anno, come avviene da 11 anni in tutto il mondo, si è celebrato il 5 febbraio.

E’ di oggi l’annuncio dell’ufficio stampa del Codacons: l’ente per la tutela dei consumatori ha presentato un esposto all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, in cui si chiede la sospensione immediata della nuova campagna pubblicitaria di Nutella, on air in questi giorni (e disponibile sull’home page del sito www.alimentando.info). Secondo il Codacons, nello spot, “si esalta in modo del tutto eccessivo e inopportuno l’utilizzo dell’olio di palma per la realizzazione della Nutella”. Non solo. L’associazione dei consumatori ha anche inviato un’istanza urgente al comando generale dei Nas, in cui si chiede di verificare la correttezza delle informazioni riportate sulle etichette.

L’advertising sotto accusa, che inizia con l’immagine di un barattolo di Nutella e la scritta “La qualità prima di tutto”, parla dell’attenzione con cui da più di 50 anni Ferrero cura in ogni dettaglio la qualità degli ingredienti. Le fave di cacao, le nocciole e, ovviamente, l’olio di palma, che, si dice: “garantisce la cremosità di Nutella, è sicuro e proviene solo da frutti spremuti freschi e da fonti sostenibili”, il tutto per un prodotto “senza coloranti, né conservanti”.

Nell’esposto l’Associazione scrive: “Tale campagna pubblicitaria tesa a veicolare il messaggio che l’olio di palma sia una materia prima ‘assolutamente sicura’ e ‘priva di rischi’ per la salute dei consumatori, è assolutamente scorretta e ingannevole”. Il Codacons riporta un’analisi dell’Istituto superiore di sanità, che risale però al febbraio 2016. Il testo, disponibile sul portale www.salute.gov.it, afferma: “Una vasta letteratura scientifica ha messo in evidenza l’associazione tra consumo in eccesso di questa classe di grassi (gli acidi grassi saturi) e aumento del rischio di malattie cardiovascolari, di infarto e di malattia coronarica. […] L’olio di palma […] rappresenta una rilevante fonte di acidi grassi saturi, cui le evidenze scientifiche attribuiscono – quando in eccesso nella dieta – effetti negativi sulla salute, in particolare rispetto al rischio di patologie cardiovascolari”.

Secondo l’Ente, questa pubblicazione smentirebbe i contenuti della campagna pubblicitaria che, precisa il Codacons, non specifica entro quali limiti di consumo quotidiano il prodotto è sicuro per i consumatori, specialmente per i bambini: “E’ evidente che con l’analizzato claim Ferrero vuole far credere ai consumatori che l’olio di palma sia in assoluto esente da pericoli, quando ciò non è vero, e li porta così a trascurare quelle normali regole di prudenza che debbono sempre adottarsi nei confronti di prodotti a potenziale effetto dannoso sulla salute. La sicurezza dell’alimento, alla luce di quanto indicato, non deve essere espressa in termini assoluti perché, come ricorda anche l’Agcm, è in grado di ridurre e sviare la consapevolezza del consumatore”.

Per questi motivi l’Associazione dei consumatori “ha chiesto all’Antitrust di disporre la sospensione immediata dello spot della Nutella e ai Nas di verificare se le confezioni dello storico prodotto Ferrero, al pari di altri alimenti contenenti olio di palma, riportino correttamente in etichetta i valori nutrizionali dell’olio di palma e le quantità massime assimilabili dai consumatori, in special modo i bambini, onde evitare possibili rischi per la salute e, in caso di assenza di informazioni essenziali ai fini sanitari, valutare il ritiro dal commercio dei prodotti con etichette omissive, ingannevoli o fuorvianti”.

Vale la pena ricordare che le ricerche sulla reale nocività dell’olio di palma sono in continuo aggiornamento. Ad esempio, lo scorso gennaio, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha innalzato di due volte e mezzo la dose giornaliera tollerabile per il 3-Mcpd (3-monocloropropandiolo e derivati), contaminante che si sviluppa durante il processo di raffinazione degli oli vegetali (quali l’olio di palma). E chissà che fra qualche mese non ci dicano che l’olio di palma fa bene.

Inoltre, va dato atto a Ferrero di aver sempre mantenuto un atteggiamento onesto nei confronti dei consumatori, comunicando il perché della propria scelta di mantenere l’olio di palma fra i suoi ingredienti, senza farsi influenzare dalle campagne discriminatorie.

Infine, supponiamo che i Nas ritirino i barattoli di Nutella dagli scaffali dei supermercati… Dopo l’assalto ai supermercati francesi per la Nutella ‘in superofferta’, vedremo anche la rivolta degli italiani rimasti senza il loro dolce preferito?!

 

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