Parmacotto: ecco il testo integrale della domanda di concordato in continuità

2014-11-19T17:36:56+02:0019 Novembre 2014 - 17:31|Categorie: Salumi|

Parma – È stata resa pubblica oggi la richiesta di concordato in continuità, depositata da Parmacotto presso il Tribunale di Parma, lo scorso 11 novembre.

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Nel testo della domanda, firmata dal presidente del Cda di Parmacotto, Marco Rosi, e dai due avvocati, Andrea Mora e Davide Della Zoppa, si descrivono le cause che l’hanno spinta all’attuale stato di forte difficoltà. Prima fra tutte, l’investimento per lo stabilimento dedicato alla produzione di vaschette: “Parmacotto ha impostato una politica di sviluppo sul fronte della capacità produttiva con la costruzione di un centro di affettamento ideato per un mercato ed una domanda in espansione che oggi è sottoutilizzato con ripercussioni sui costi”, si legge nel documento. Altro fronte di perdita è la struttura export: “Numerosi ed importanti sono anche gli investimenti fatti per allargare a nuovi mercati e internazionalizzare l’azienda”. Anche con la realizzazione di filiali all’estero. Tutti investimenti che, a causa della contrazione della domanda e dei margini, non hanno avuto un ritorno economico, con l’effetto di un forte indebitamento. Secondo i dati di bilancio contenuti nella domanda, il livello di indebitamento è passato in tre anni dai 104,6 milioni del 2010 ai 132 milioni di euro, nel 2013. Un dato che si aggiunge al calo dei ricavi lordi, che l’anno scorso hanno raggiunto i 113 milioni di euro, dai 124,9 milioni del 2010. A poco sono servite la cessione dell’azienda Piacenti (nel 2014) e la disdetta, sempre all’inizio di quest’anno dell’affitto dello stabilimento di San Vitale di Baganza (Pr). La via d’uscita passerebbe per una riduzione delle dimensioni della società, anche per tutelare il marchio ancora forte sul mercato italiano ed estero.

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