Parmigiano reggiano: 9 milioni di euro per i caseifici colpiti dal terremoto

2012-07-24T14:58:40+02:0024 Luglio 2012 - 14:58|Categorie: Formaggi|Tag: , , |

Gonzaga (Mn) – Produttori e Consorzio del parmigiano reggiano “staccano” un assegno da 9 milioni di euro a favore dei colleghi colpiti dal terremoto del 20 e 29 maggio. Ovvero 39 strutture tra Modena, Reggio Emilia e Mantova, con oltre 600 allevatori collegati. L’intervento di solidarietà – che si aggiunge a quelli che hanno caratterizzato i giorni immediatamente successivi al sisma e ne anticipa probabilmente altri che potrebbero scattare tra pochi mesi – è stato deliberato stamane dall’Assemblea generale del Consorzio, e si traduce in u,n contributo straordinario, a carico dei caseifici, pari a due euro per forma: circa 6,4 milioni (la produzione annua, infatti, viaggia attorno ai 3,2 milioni di forme) cui il Consorzio aggiunge un euro per forma, in osstanza alri 3 milioni di euro, attingendo alle risorse derivanti dai contributi aggiuntivi versati dai caseifici in cui si sono verificati eccessi di produzione rispetto alle indicazioni contenute nei piani produttivi. “Questa – sottolinea il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai – è un’ulteriore dimostrazione della coesione del sistema del parmigiano reggiano e della responsabilità dei produttori, che nonostante oggi siano sensibilmente penalizzati rispetto al 2011 sul versante delle quotazioni (due euro/Kg in meno rispetto al luglio dello scorso anno, con un calo del 18%), hanno aderito ad una proposta di sostanzioso aiuto a favore dei caseifici terremotati”. Un intervento che consentirà di contenere i danni, compensando parzialmente un declassamento del prodotto danneggiato che non verrà grattuggiato, ma fuso o classificato come rifiuto. Il contributo straordinario di solidarietà deliberato oggi dall’assemblea dei produttori si aggiunge ad una straordinaria mobilitazione che ha segnato queste settimane. Sul fronte delle operazioni di svuotamento dei magazzini distrutti, intanto, dal Consorzio giunge la conferma che il tutto si dovrebbe concludere entro il mese di agosto: a terra, oggi, restano infatti 60mila forme, cioè il 10% circa di quelle cadute a fine maggio.
(AR)

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