Quando Pini fa rima con Ferrarini. Intervista esclusiva con Roberto Pini

2019-02-19T13:15:58+02:0019 Febbraio 2019 - 13:15|Categorie: Carni, Salumi|Tag: |

La telefonata è d’obbligo. Soprattutto dopo l’incontro con i sindacati, che si è svolto ieri a Reggio Emilia, e la notizia del coinvolgimento del Gruppo Pini nel salvataggio di Ferrarini. Eccoci allora a parlare con Roberto Pini, amministratore unico del Gruppo.

Il mio bigliettino con la profezia lo conservi ancora?

Certo che ce l’ho. [Il riferimento è a una ipotesi sul nome dei cavalieri bianchi che sarebbero intervenuti in soccorso al Gruppo Ferrarini. Scritto il 18 dicembre 2018 così recitava: Vismara ad Amadori, Ferrarini Reggio e il marchio a Pini, Ferrarini Langhirano ad altri. Con tanto di firma e data, ndr].

Ci avevo preso allora?

Non su tutto ma quasi. 

Allora è fatta per Ferrarini?

Sì, sì. È fatta.

Confermi l’ingresso nel gruppo con un capitale di 30 milioni di euro?

Sì, abbiamo formalizzato la proposta, con un investimento destinato alla ristrutturazione del sito di Rivaltella e con l’ipotesi di costruire un nuovo stabilimento. 

Quindi acquisite Ferrarini, compreso il marchio e tutte le attività connesse, ma non Vismara. È così?

Esattamente.

Ma la domanda che si fanno tutti è: la famiglia Ferrarini rimarrà o no in azienda?

Rimarrà, ma con una quota di minoranza. 

Ci puoi dire di quanto?

Eh no, ancora no.

Quindi verrà salvaguardata l’occupazione?

Confermo il nostro impegno a lavorare con i sindacati in questa direzione.

Quando avverrà il passaggio?

Come in tutti i concordati, dobbiamo aspettare. Noi abbiamo avanzato la nostra proposta. A questo punto bisogna avere l’ok dei commissari e l’omologa del concordato.

Che tempi ci sono?

Difficile dirlo, adesso. Cinque-sei mesi abbondanti. 

All’interno di questo piano come verranno liquidati i fornitori?

Se ne parlerà. Sono questioni che verranno regolamentate più avanti. Ma non con noi.

Il vostro gruppo è impegnato su vari fronti anche all’estero: come procedono i lavori per il maxi macello in Spagna?

La struttura è veramente grande, quindi è necessario molto tempo. Ma tra fine marzo e inizio aprile sarà operativo. Si tratta del macello più grande d’Europa. Con una capacità oraria di 1.600 suini, per un totale settimanale di 160mila.

Angelo Frigerio

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