Rotture di riso: no alla sospensione dei dazi

2018-07-03T12:34:51+01:003 Luglio 2018 - 18:00|Categorie: Pasta e riso|Tag: |

Roma –  Il Mipaaf, d’intesa con il Ministero dello sviluppo economico e l’Ente Nazionale Risi, ha bloccato la richiesta di un’industria danese che chiedeva alla Commissione Ue la sospensione del dazio sulle importazioni di rotture di riso (utilizzate per la produzione di prodotti soffiati o estrusi). L’Italia, attraverso l’Ente Nazionale Risi, si è subito attivata per interrompere la richiesta, supportata da Spagna, Portogallo e Bulgaria. Come si legge in un comunicato dell’Ente risi, non vi sono ragioni per una sospensione del dazio: a fronte di un’importazione nell’Ue di 405mila tonnellate circa di rotture di riso la Danimarca ha importato solo 517 tonnellate dimostrando di non essere un grosso utilizzatore. Esistono già specifici contingenti per le importazioni di rotture di riso a dazio ridotto, nonché la completa liberalizzazione delle importazioni da determinate provenienze (tra cui la concessione ai Pma, che ha visto nel tempo sviluppare grossi traffici di rotture di riso dal Myanmar).

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