Sardegna (18): nulla di fatto al tavolo del latte al Viminale. Si riprende domani in regione

2019-02-15T15:44:14+02:0015 Febbraio 2019 - 13:05|Categorie: Formaggi|Tag: , |

Roma – Il tavolo nazionale di filiera sul pecorino, convocato ieri al Viminale dal vicepremier Matteo Salvini con tanto di roboanti dichiarazioni – “da 60 centesimi a un minimo di 1 euro al litro, è questo dove spero di arrivare questa sera e non mi alzerò dal tavolo sul latte fino a quando non lo ottengo” – si è chiuso con un nulla di fatto. Ed è stato sospeso per essere di nuovo convocato sabato in Sardegna, in concomitanza della visita del ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio. Nel corso del meeting il governo ha offerto ai pastori sardi un aumento di 10 centesimi, in modo di portare il prezzo del latte a 70 centesimi. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini e quello dell’Agricoltura Gianmnarco Centinaio hanno messo sul piatto anche 44 milioni di euro per ritirare dal mercato 67 milioni di quintali di pecorino romano, così da far salire in tre mesi il prezzo del latte ovino ad un euro. Ma l’accordo tra le parti non si è trovato e il tavolo viene rinviato. All’uscita dall’incontro, Antonio Auricchio, vicepresidente di Assolatte, commenta: “Pensavamo di essere più lontani, invece le parti si sono avvicinate e io sono ottimista. Prima ancora che dei soldi, però, la mia preoccupazione sono le famiglie degli imprenditori e dei lavoratori degli stabilimenti del pecorino. Abbiamo 3mila famiglie bloccate, che ci chiedono di ricominciare a lavorare. Su 12mila pastori, ci sono un migliaio di facinorosi e c’è stata qualche minaccia di troppo che non mi è piaciuta”.

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