Sardegna (22) Ripresa la produzione. A rischio l’accordo sul prezzo a 72 cent

2019-02-19T11:32:06+01:0019 Febbraio 2019 - 11:32|Categorie: Formaggi|Tag: , , , , |

Cagliari – Hanno finalmente potuto riaprire i cancelli le aziende casearie della Sardegna. Che, lentamente, stanno tornando alla normalità con la ripresa della produzione, dopo giorni di blocco imposti dalla protesta dei pastori per il prezzo del latte ovino. Il primo a riprendere è stato lo stabilimento F.lli Pinna a Thiesi (Ss) tra i più grandi nell’Isola, seguito dagli altri caseifici, industriali e cooperativi. Nell’azienda Foi (gruppo Auricchio) di Macomer sono entrate le prime autobotti di latte per consentire la ripresa della produzione del formaggio. Il direttore dello stabilimento, Lorenzo Sanna, ha convocato un centinaio di pastori conferenti, spiegando nel cortile la bozza di intesa sui 72 centesimi al litro raggiunta al tavolo di filiera. Sanna, racconta l’Ansa, ha esortato gli allevatori a non rompere con gli imprenditori e ad agire insieme perché il prezzo torni a salire. Ma nonostante i tentativi di mediazione, tra i pastori sardi sembrano prevalere le perplessità, anche se i toni della protesta si stanno abbassando. Salvo un incidente accaduto ieri (leggi qui), sembra che la tregua chiesta dal ministro Gian Marco Centinaio, in attesa del tavolo di filiera del 21 febbraio, stia reggendo. Ma tutte le organizzazioni agricole – Cia, Copagri, Confagricoltura e Coldiretti – hanno giudicato insoddisfacente la bozza di intesa firmata sabato in Prefettura, a Cagliari (leggi qui), che prevede un prezzo minimo di 72 centesimi a partire da febbraio e poi due verifiche sul mercato, a maggio e a novembre, per capire se e quanto aumentare il prezzo.

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