Scandalo Crea (2). I capi d’accusa

2019-03-06T09:37:42+02:006 Marzo 2019 - 09:28|Categorie: Mercato|Tag: , , |

Roma – Peculato, abuso d’ufficio e falso. Questi i reati che hanno portato agli arresti domiciliari di Ida Marandola, direttore generale del Crea (leggi qui). Dalle indagini sono emerse numerose e gravi irregolarità nella gestione dell’Ente. La dirigente è accusata, tra le altre cose, di aver segnalato un numero più alto di dipendenti per aggiudicarsi, nella ricerca della nuova sede dell’Ente, un’immobile sul mercato privato anziché demaniale. Di aver alterato i contratti con le ditte di trasloco, per non superare le soglie che prevedono il ricorso a gare pubbliche, scegliendo così personalmente i fornitori. Gli indagati (cinque in totale) non avrebbero nemmeno ridotto, come previsto dalla spending review, il canone di locazione di due immobili (per consentire il risparmio di circa 700mila euro). Infine, sarebbero stati commessi abusi sia nella procedura di stabilizzazione di alcuni lavoratori precari, sia nel pagamento di prestazioni professionali a due collaboratori che non hanno mai avuto rapporti lavorativi con l’Ente.

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