Un Guinness amaro

2012-05-04T17:41:38+01:005 Aprile 2012 - 10:12|Categorie: Dolci&Salati|Tag: , , , |

Il danno e la beffa. Il detto popolare è quello che meglio si addice alla vicenda che ieri, giovedì 5 aprile, ha occupato gran parte delle pagine dei quotidiani, cartacei e on line, dedicate a Milano. Protagonisti: il maitre chocolatier, Mirco Della Vecchia e il Bicocca Village.
Ma procediamo con ordine per capire che cosa è successo.
Sabato 31 marzo, Mirco Della Vecchia, maestro cioccolataio realizza nel Centro commerciale di Milano una tavoletta di cioccolato lunga 18 metri e larga due. Dimensioni che inseriscono a pieno titolo il prodotto nel Guinness World Records. Tutto fila liscio fino a mercoledì 4 aprile. Quando i Carabinieri entrano nel centro commerciale e sequestrano la tavoletta perché prodotta con cioccolato avariato, scaduto tra il giugno e il dicembre 2011. Gli stessi media che in precedenza avevano osannato il record, parlano di sequestro, di cioccolato avariato e, ovunque, campeggia la foto di Mirco Della Vecchia e della sua “creatura”.
Nel “mare magnum” di articoli e ultime news, non solo è stato pressoché inevitabile associare il nome del maitre chocolatier al cioccolato scaduto, ma anche pensare che fosse del giovane artista (32enne) anche la materia prima utilizzata per l’opera d’arte e per i cioccolatini che, sabato scorso, sono stati distribuiti gratuitamente ai clienti del Bicocca Village per festeggiare la maxitavoletta. Così per Mirco Della Vecchia, quella che doveva essere un’occasione di “visibilità” si è trasformata in un danno, o, come si dice a Roma, in una “sola”.
Raggiunto telefonicamente da Dolci & Consumi, è netto: “Il cioccolato non è il mio. Per creare la tavoletta abbiamo utilizzato materia prima che ci è stata fornita dalla società che ha organizzato il tutto. Il patto era chiaro: manodopera in cambio di visibilità”. E aggiunge: “A suo tempo, lo scorso febbraio, avevamo proposto all’ente organizzatore il nostro cioccolato, di qualità. Il prezzo, però, era troppo elevato. Quindi hanno preferito utilizzarne un altro, sia per la tavoletta da Guinness sia per gli omaggi”. Interpellato circa la marca del prodotto utilizzato, Della Vecchia afferma di non conoscerne la provenienza, né tanto meno chi sia l’ente che ha organizzato il tutto. “Il danno e la beffa. Se fossimo stati i fornitori del cioccolato, avremmo potuto guadagnarci qualcosa. Ora, invece, c’è solo un grande danno di immagine”.
E il Bicocca Village? Si trincera in un secco: “Non siamo autorizzati a rilasciare dichiarazioni”.
Quindi, per il momento, ancora non è dato sapere chi ha organizzato l’evento, se il Centro commerciale o un’altra società, né la marca del cioccolato. E neppure perché il direttore del Bicocca Village abbia deciso di chiamare i Carabinieri.

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