Amsterdam – “Se fino a qualche anno fa la marca privata incideva per il 75% del nostro fatturato, oggi, rappresenta il 65%”, spiega Nicola Furlotti, responsabile commerciale dell’omonimo salumificio. “L’azienda, infatti, negli ultimi anni ha scelto di investire sul proprio marchio, ridimensionando i valori delle private label”. Strategica la presenza del salumificio a Plma: “Solo il 10% del nostro fatturato realizzato con la private label deriva dalla collaborazione con le insegne estere, soprattutto in Portogallo, Gran Bretagna, Francia e Germania. Questa fiera ci permetterà di avviare contatti con nuovi clienti e rinforzare la nostra presenza su nuovi mercati”. In Italia, i prodotti Furlotti venduti attraverso la private label (soprattutto pancette e dadini) registrano ottime performance.